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Mamme, genitorialità, smart working e adolescenza

18 Giugno 2020

Le mamme in smart working hanno lavorato moltissimo durante questi mesi di quarantena e molte di loro lo stanno ancora facendo. Svolgendo alcuni percorsi di psicoterapia online ho conosciuto la realtà delle mamme impegnate con il loro lavoro e che si sono trovate contemporaneamente a gestire i loro figli in un contesto diverso da quello abituale. Alcune con figli piccoli si sono divise fra il lavoro ed il compito non certo facile di cercare di tenere i figli impegnati ed attivi; nel caso di genitori di figli adolescenti è prevalsa l’incombenza di cercare di comunicare e di stare ancora più vicini alle esigenze manifestate dai ragazzi. L’articolo di oggi vuole fotografare questo momento storico, mettendo in relazione l’importanza di gestire al meglio la genitorialità e quello che sta accadendo nelle nostre vite.

A. e la sua storia di mamma e smart working

A. lavora da casa da ormai tre mesi. All’inizio è stata dura anche dal punto di vista delle abitudini operative, ma ora, come vedremo, una nuova organizzazione le ha permesso di gestire al meglio la situazione. E’ separata da circa quattro anni e la bimba è affidata a lei; descrive il loro rapporto come meraviglioso, purtroppo l’inizio della quarantena ha però creato alcune difficoltà. La gestione giornaliera è diventata complicata, i clienti la cercano ad ogni ora e anche la piccola ha avuto bisogno di una maggiore attenzione da parte sua. Si rivolge al mio studio in un momento di crisi. Non riesce ad essere contemporaneamente concentrata sul lavoro e sulla gestione della figlia; la situazione è completamente cambiata e fatica molto a trovare una nuova quadratura, le regole da sempre usate non funzionano. Il cambiamento di scenario rende necessario un totale ripensamento ed una riorganizzazione della loro vita quotidiana.

La riorganizzazione di A.

Insieme ad A. decidiamo di strutturare una “nuova giornata”, fatta di spazi e riequilibri fra il lavoro e la vita privata. Partendo dal rapporto con la figlia sono state costruite regole per l’utilizzo degli spazi, spiegando alla piccola che, sebbene la mamma fosse a casa il periodo non era di vacanza ma comunque di lavoro. Il tempo è stato suddiviso in modo da dedicarne una parte solo al lavoro ed il resto alla figlia, ovviamente con l’aiuto prezioso dei nonni nei momenti più delicati, ma senza impegnarli più di tanto. A. ha capito che in un momento così delicato era difficile non provare una sensazione di frustrazione e di disagio. Attraverso il lavoro terapeutico è stato possibile, in breve tempo, riottenere un discreto equilibrio psicologico. Riorganizzare la propria quotidianità e ritrovare la serenità dal punto di vista emotivo sono state le chiavi fondamentali e di successo.

I figli e l’importanza delle regole

Le regole rivestono un ruolo fondamentale nella gestione dei propri figli. Nel caso di A., ad esempio, la capacità di cambiare le regole preesistenti in favore di un nuovo modello è stato fondamentale. Spesso le famiglie che si rivolgono presso mio studio non applicano regole precise nella gestione dei figli. Non sto parlando di regole rigide, severe, da applicare come una legge, ma di un sistema educativo che, soprattutto in adolescenza, premi la responsabilità del figlio e le conseguenze delle sue azioni. L’ottica deve essere quella di fornire una serie di norme flessibili, alternando momenti di necessaria comprensione ad altri in cui si rende necessario essere più direttivi ed autorevoli. Una vera e propria “danza” molto complessa a livello relazionale, nella quale il genitore deve diventare abile a trovare sempre le forme di comunicazione più adatte alle diverse situazioni.

S. e il suo non-“isolamento”

Dalla descrizione di S., una giovane di 17 anni, emerge una fotografia di questo periodo per lei particolarmente significativo. A tratti durante la quarantena si è annoiata, ma è anche riuscita a trovare maggiore serenità ed autonomia. La sintomatologia ansiogena che presentava a dicembre è praticamente scomparsa; la situazione eccezionale di dover rimanere a casa le ha fatto sentire il peso di alcune responsabilità scolastiche. M. in maniera molto determinata ha iniziato a studiare anche inglese, la sua materia più ostica, riuscendo ad ottenere esiti positivi. Paradossalmente la quarantena l’ha fatta sentire più a suo agio, e anche nel momento in cui ha potuto nuovamente uscire, non ha incontrato difficoltà a stare in mezzo ad altre persone. Era questa la difficoltà sulla quale avevamo lavorato prima della quarantena con discreti risultati, ma di cui temeva passi indietro a causa del lockdown. I genitori a colloquio hanno descritto questa serenità come una forma di “isolamento” – la chiusura in camera, i lunghi silenzi – che in un primo momento aveva generato in loro la preoccupazione di un vissuto depressivo da parte della figlia. In realtà nel corso del tempo hanno interpretato positivamente questi comportamenti, riscoprendo in M. una rinnovata serenità e quella tranquillità che sembrava tanto lontana.

Mamme, smartworking e riorganizzazione

Le mamme, ed ovviamente anche i padri, si sono trovati ad affrontare un periodo molto complesso, non ancora del tutto risolto. Abbiamo visto attraverso l’articolo come sia possibile riorganizzare la quotidianità e la vita famigliare attraverso alcuni accorgimenti e piccoli cambiamenti.

Se vuoi saperne di più o senti di avere difficoltà nella gestione della genitorialità, contattami al 340.41.90.915 oppure scrivimi a studio@guidodacutipsicologo.it

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Tag: adolescenza, genitori, genitorialità, Terapia Breve Strategica

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