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Stress di Natale

27 Dicembre 2016

Stress: parola chiave con la quale fino alle 17:00 di giovedì pomeriggio, 23 dicembre 2016, avrei descritto le mia giornata e settimana lavorativa. Il viaggio “natalizio” iniziato nel tardo pomeriggio mi ha fatto cambiare idea. Zaino: pronto. Regali: fatti. Ultimi saluti natalizi a Padova: completati. Non mi resta che finire di compilare gli appunti del progetto iniziati oggi pomeriggio e concludere una relazione con il portatile durante il viaggio. Il treno è affollato, sono bloccato nel seggiolino vicino al finestrino, come nel gioco del “tetris” mi incastro con gli altri viaggiatori dello scomparto. La giacca è ingombrante, lo zaino pesantissimo, computer libri e cavi occupano tutto lo spazio a disposizione. Non ho neanche il tempo di accendere il mac, che la mia goffa esibizione per cercare di essere composto, con bagagli ed accessori, attira gli altri passeggeri vicini. Sorridono divertiti, e in men che non si dice, inizia un piacevole dialogo.

Seduta al mio fianco c’è una dottoressa in medicina, sta approfondendo gli studi come specializzanda in psichiatria, siamo quasi colleghi. Dico quasi in quanto lo psichiatra è un medico e può prescrivere farmaci, lo psicologo può diventare psicoterapeuta e svolgere terapie senza prescrive medicinali. La collega viaggiatrice mi racconta dei lunghi turni in ospedale, dei tantissimi pazienti che vede ogni giorno e delle difficoltà a gestire le dinamiche relazionali sia con i colleghi che con i pazienti stessi. Vive ogni giorno lo stress legato al cercare di comunicare in maniera efficace anche dopo molte ore di lavoro, rimanendo brillante ed efficiente anche quando la stanchezza ha la meglio. Mi racconta di un suo collega del Camerun che improvvisamente al secondo anno di specializzazione ha deciso di abbandonare, non era più felice, e loro non si fanno tanti problemi come noi, semplicemente cambiano.
Le nostre chiacchiere attirano l’attenzione della coppia che si trova seduta di fronte. In particolare il ragazzo è attirato dalle nostre professioni, psicologo e psichiatra. Ritiene che siano due lavori di grande responsabilità e fonte di grandi pressioni. Mentre i chilometri e le chiacchiere avanzano, mi rendo conto del livello di stress che anche lui affronta ogni settimana. Vive a Latisana con la fidanzata, lavora il lunedì mattina a Macerata, da dove rientra in giornata a casa, seicento km fra andata e ritorno; dal martedì al sabato lavora in provincia di Udine. Migliaia di chilometri al mese, non avendo una cattedra di ruolo si è dovuto adattare: è giovane, flessibile, alcune ore in un istituto, il resto in un altro. Mi sono posto l’interrogativo per quanto tempo riuscirà a resistere a tutte quelle ore di treno e all’impegno che due scuole diverse, in diverse regioni, gli possono portare. I miei viaggi settimanali da Padova a Rovigo, e alcuni giorni Vicenza, mi sembrano delle bazzecole al confronto. A Roma scendiamo tutti e quattro, ci salutiamo e ci scambiamo reciprocamente gli auguri di Natale, sembra quasi che ci si conosca da molto tempo.
Sono entrato in treno pensando alla mia settimana difficile e stressante, sbuffando e lamentandomi. Sono arrivato a destinazione pensando a quanto sia rilassante viaggiare, confrontarsi con le persone, condividere le proprie esperienze di vita e professionali. Forse il Natale è davvero iniziato.

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Tag: ansia, natale, stress di natale

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