Dal mio punto di vista questa domanda racchiude una complessità incredibile. Ho iniziato a cercare una risposta quando ancora ero studente. Durante la laurea specialistica ho scritto una tesi che cercava di evidenziare i legami fra la dipendenza e la sessualità. Rileggendo a distanza di tempo l’elaborato, a mio modo di vedere, ero arrivato ad una conclusione sostenibile ma poco approfondita. Le sostanze come la cocaina si sostituiscono a tutto, anche alle dinamiche sessuali ed intime, che scendono in ultima posizione in termini di importanza. Lo scenario è decisamente molto complesso, perchè le dinamiche relazionali ed emotive in chi consuma cocaina sono decisamente profonde. Nell’articolo di oggi ci occuperemo proprio di queste tematiche, cercando di descriverle attraverso un caso concreto.
E. compagna di T. (iniziali di fantasia) ha deciso di uscire dal nucleo famigliare. Dopo l’ennesima ricaduta del suo compagno ha deciso di prendere il figlio e trasferirsi presso l’abitazione dei genitori. Si era accorta che nei giorni precedenti T. era sfuggente e poco concentrato sulla famiglia, probabilmente il comportamento poteva essere il risultato di un consumo di cocaina. Pur chiedendogli ogni giorno come stesse e cercando anche di fargli intendere le proprie preoccupazioni, da T. arrivavano solo segnali di rassicurazione. La compagna non si convince perchè riconosce i sintomi e le sensazioni che seguono una ricaduta di T. nel tunnel della cocaina. Infatti T. non sta raccontando la verità. Dentro di sé prova un tumulto di emozioni. Sente il desiderio prepotente di sostanza, in lui si alternano pensieri che lo allontanano dal lavoro e dalla famiglia. Non riesce ad aprirsi con la compagna e sente che l’unica cosa che può fare è mentire per tranquillizzarla.
T. quindi, dopo essere ricaduto, continua a negare l’evidenza. Ma quando E. decide di andarsene da casa, capisce di dover ammettere il consumo di cocaina. La bugia in situazioni come questa è un espediente molto diffuso. Cercare di nascondere la verità può apparire una soluzione, in realtà complica e peggiora ogni cosa. A partire dalle relazioni più intime e famigliari. La dipendenza è un problema molto complesso, essere trasparenti con la famiglia è un primo passo verso la ricerca di guarigione. Non appena T. si rende conto di essere ricaduto iniziano i sensi di colpa. La consapevolezza di non essere riuscito a gestire il momento di difficoltà che poi lo ha portato a ricadere, lo fa star male. Piange e si dispera, perchè si rende conto che il rischio che la situazione sia compromessa è alto. Quando T. si rivolge al mio studio appare immediatamente chiaro che è opportuno un intervento sui due fronti, quello della dipendenza e quello dei vincoli affettivi.
Il problema, nella situazione reale appena descritta, non è la ricaduta in sé, ma la ripetizione di un copione. Il ripetersi delle ricadute, con le stesse modalità disfunzionali, rischia di portare la relazione ad un punto di rottura. In questo caso specifico, l’aver lavorato sulla dipendenza da cocaina di T. e parallelamente sulla dimensione di relazione nell’ambito della famiglia, è stata la carta vincente. Non si può lavorare sulla persona senza dimenticare le relazioni familiari e sociali in genere.
Nella situazione che abbiamo descritto, è evidente come la dipendenza possa portare a vivere emozioni contrastanti nella persona che abusa di sostanze. Senza una forte motivazione verso l’astinenza e la ricostruzione delle relazioni, il rischio è che la cocaina possa comportare la rottura di ogni forma relazionale. Creando così una sorta di “deserto” intorno all’individuo, con la conseguente unica soluzione di continuare a consumare.
Uscire dalle sostanze d’abuso è possibile, bisogna in primo luogo essere motivati e anche trovare il giusto percorso terapeutico. Personalmente lavoro cercando di fornire il percorso terapeutico più adeguato a seconda della tipologia di dipendenza e delle esigenze del soggetto.
Categorie: Dipendenze
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