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Che cosa vuol dire essere bulimica?

12 Novembre 2021

Che cosa vuol dire essere bulimica? Malgrado vi siano una serie di  aspetti clinici che possiamo ricondurre a questo complesso disturbo del comportamento alimentare, ritengo fondamentale non ridurre la bulimia ad semplice disturbo sintomatologico. Nell’articolo di oggi vorrei mettere in evidenza l’unicità di ogni persona nel rapporto con il cibo, in quanto credo sia l’aspetto cruciale per comprendere meglio i sintomi della bulimia. In questo disturbo del comportamento alimentare, il cibo è una sorta di “barometro”, così lo definisce una paziente, uno strumento psicologico che consente di sentirsi bene o male, gestendo le proprie emozioni. La bulimia è spesso la conseguenza di un tentativo di dimagrimento messo in atto attraverso una dieta. La paura di non riuscire a dimagrire porta a cercare nelle diete un supporto ed una soluzione; successivamente, però, può verificarsi una perdita di controllo, che si traduce in una abbuffata vissuta con sensi di colpa e sofferenza. Entriamo nella bulimia attraverso alcune testimonianze.

Che cosa vuol dire essere bulimica? L’abbuffata

“Avevo molta paura di mangiare senza controllo. Avevo passato la settimana a stenti. Mangiando come da dieta, ma senza sentirmi bene. A mio marito ho preparato alcune pietanze, a mia figlia altre. Ed io sempre con questi piatti miseri, poco conditi, insapori e senza colore. Durante la notte mentre tutti erano ormai a letto sono crollata. Ho aperto la dispensa e ho iniziato a mangiare qualche biscotto, poi ho perso il controllo. Pensando che fosse ormai tutto perso ho finito l’intero pacco. Mi sono sentita bene. Ma solo per un momento, poi ho provato rabbia. Mi sono chiesta se riuscirò mai a dimagrire.”

La testimonianza di questa paziente dimostra che nel momento in cui si sente la necessità di concedersi il piacere del cibo, il rischio è quello di non riuscire a contenersi. Si perde completamente il controllo, l’idea è che avendo “sgarrato” rispetto alla dieta, avendo ormai superato il limite, è arrivato il momento di lasciarsi completamente andare. Dietro a questo ragionamento c’è proprio l’idea che tenere sempre il freno a mano tirato, rischia di farci perdere il controllo. Bisogna in qualche modo e sotto una qualche forma di controllo concedersi il piacere del cibo, proprio per evitare situazioni di tracollo alimentare e psicologico. 

Che cosa vuol dire essere bulimica? Il passato che pesa

Ogni sera penso a quanto mi manca il mio ex marito. Sono lì davanti alla televisione, sento una forte angoscia. Non mi contengo. So che non dovrei ma non resisto. Apro il frigo e prendo il gelato, ne mangio più di metà vaschetta, poi mi sento più tranquilla, anche se so che domani non avrò risolto niente.”

Questa testimonianza fa emergere il potente ruolo delle emozioni all’interno del rapporto con il cibo. Mangiare per riempirsi e sentirsi meglio. La sensazione di sazietà fa dimenticare le emozioni negative, ma il fatto di non affrontarle non le cancella, anzi le fa chiaramente tornare. In questo caso specifico il problema coniugale si fa sentire a livello emotivo, non favorendo una piena tranquillità. Per questo motivo nel percorso di terapia si è reso necessario lavorare sia sulla dinamica alimentare, che soprattutto sull’aspetto emotivo, facendo emergere e lavorando sulle emozioni di sofferenza. 

Quando chiedere aiuto?

Dal mio punto di vista trovare la forza per chiedere aiuto può risultare fondamentale.  Il rapporto che instauriamo con il cibo può diventare così disfunzionale da non farci capire quanto la situazione si sia deteriorata. Nei momenti di lucidità, quando appare chiaro che le cose non stanno funzionando, è quello il momento di chiedere l’aiuto di uno specialista. Spesso attraverso pochi appuntamenti si può già impostare un ottimo lavoro mediante la psicoterapia. In altre situazioni potrebbe essere necessario più tempo, una serie di sedute “spalmate” nel tempo per fare in modo che i cambiamenti anche dal punto di vista alimentare vengano assorbiti al meglio. 

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Categorie:

Tag: binge eating, bulimia, disturbi del comportamento alimentare, Terapia Breve Strategica

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