
Acrofobia: quando l’altezza fa paura
L’acrofobia è una monofobia, forma specifica di paura riguardante una singola realtà, che si manifesta con un’intensa e irrazionale paura delle altezze. Chi ne soffre evita situazioni comuni come salire su balconi, scale, ponti o perfino affacciarsi da una finestra. Sebbene sia spesso sottovalutata, questa fobia può diventare altamente invalidante, limitando la libertà personale e compromettendo la qualità della vita.
Cos’è l’acrofobia?
Dal greco akron (altezza) e phobos (paura), l’acrofobia non è semplicemente un fastidio o una leggera vertigine in luoghi elevati. È una paura sproporzionata e persistente che può innescare reazioni fisiologiche intense: sudorazione, tachicardia, tremori, senso di svenimento e panico. Chi è acrofobico non teme tanto l’altezza in sé, ma la perdita di controllo che potrebbe derivarne: paura di cadere, di lasciarsi andare, di essere sopraffatti dal vuoto.
Acrofobia: una fobia specifica ma non rara
L’acrofobia rientra nelle fobie specifiche, ovvero paure circoscritte a un oggetto o a una situazione ben definita. Si stima che colpisca una percentuale significativa della popolazione, spesso in concomitanza con altre paure o disturbi d’ansia. A differenza delle vertigini di origine medica, qui non esiste una base fisiologica: è la mente a generare e mantenere la risposta di paura. Nell’ottica della Terapia Breve Strategica, ciò che mantiene la fobia non è l’evento scatenante originario, spesso dimenticato o irrilevante, ma il modo in cui la persona ha imparato a reagire alla percezione del pericolo. La paura diventa così una trappola autoalimentata, in cui più si cerca di controllarla o evitarla, più essa si radica e si amplifica. In questo senso, la fobia non è un’anomalia, ma il risultato perfettamente logico — seppur disfunzionale — di una strategia fallimentare ripetuta nel tempo.
Come si sviluppa l’acrofobia?
Vi sono alcune dinamiche che possono determinare l’instaurarsi di questa monofobia:
- Evitamento sistematico: evitare tutte le situazioni in cui ci si può esporre all’altezza, rafforzando l’idea che sia pericolosa.
- Controllo esasperato: tentativi di “gestire” la paura razionalizzando, aggrappandosi, evitando di guardare in basso. Queste strategie, pur rassicuranti nel breve termine, nel lungo mantengono il problema.
- Richiesta di aiuto: affidarsi ad altri per affrontare luoghi elevati, rinforza l’idea di non farcela da soli.
Il trattamento con la Terapia Breve Strategica una storia vera
Il modello breve strategico propone un intervento mirato, breve e concreto, incentrato sul cambiamento delle percezioni disfunzionali che alimentano il problema.
Marco (nome di fantasia), 34 anni, manager, si rivolge al mio studio di psicoterapia perché da anni evita qualunque situazione che implichi altezze: ascensori, scale a chiocciola, ponti. Anche viaggiare in aereo è diventato difficile. Durante la prima seduta, abbiamo individuato le strategie disfunzionali che M. metteva in atto per gestire la paura, in particolare: evitare, controllare e razionalizzare. L’evitamento, pur offrendo un sollievo momentaneo e mantenendolo in una condizione di comfort, ha nel tempo contribuito a peggiorare ed esasperare il problema.
Una strategia efficace
Il lavoro terapeutico si è incentrato sul favorire il cambiamento attraverso una metodologia paradossale, in cui viene prescritto proprio il sintomo. La “peggiore fantasia” è una strategia in cui ll paziente viene invitato a dedicare ogni giorno, a orario fisso, un tempo prestabilito (es. 30 minuti) per chiudersi in una stanza, stare da solo e concentrarsi attivamente sul peggiore scenario possibile legato alla propria paura dell’altezza,, senza distrarsi e senza cercare di tranquillizzarsi. In apparenza assurda, questa tecnica rompe il circolo vizioso della paura e sposta il focus percettivo: Marco sperimenta che nonostante il pensiero di cadere, nulla accade realmente. In poche sedute, la paura comincia a perdere potere.
In circa 8 incontri, M. torna a vivere situazioni prima impensabili con crescente serenità.
L’acrofobia si può superare
L’acrofobia, come tutte le fobie specifiche, può essere superata efficacemente. L’approccio strategico consente di lavorare direttamente sulla struttura del problema, senza necessariamente scavare nel passato. Il focus è sul come funziona oggi la paura e su cosa si può fare per smontarla.
Se soffri di acrofobia contattami al 3404190915 per avere maggiori informazioni, oppure prenota direttamente dalla mia agenda online cliccando qui.