Ti è mai capitato di soffrire di paura, ansia e panico?
In quei momenti hai provato la paura di non farcela, di perdere il controllo, di impazzire. Accompagnata da sintomi come la confusione mentale, la tachicardia o una forte sudorazione. Una situazione molto spiacevole e di grande stress, che è però possibile affrontare e superare.
Con la terapia breve strategica ti aiuterò a ritrovare il benessere in pochi incontri, nel 95% dei casi riesci a superare la paura e gestire lo stress e la tensione eccessiva nell’arco di alcuni mesi.
Si interviene già dalla prima seduta attraverso tecniche innovative e strategie mirate con l’obiettivo di trovare sin da subito un nuovo equilibrio.
Durante il percorso di psicoterapia utilizzeremo: un diario di controllo degli attacchi di panico, un training per ridurre l’ansia, tecniche paradossali per “solcare il mare all’insaputa del cielo” e superare la paura senza quasi accorgersene.
Ogni persona è unica nel suo genere, per questo il mio intervento si adatta a seconda delle esigenze personali, e degli obiettivi da raggiungere.
La persona con disturbo di ansia generalizzata può definirsi generalmente ansiosa in riferimento a diverse possibilità, le più frequenti delle quali sono: un passato costellato da una serie di eventi o disastri realizzati o subiti dai quali non riesce a liberarsi; un senso d’incapacità che la pervade e che fa sì che si trattenga ed eviti di agire per il timore di non fare la cosa giusta, la sensazione/paura che possano accadere eventi al di fuori del proprio controllo assimilabili a delle catastrofi, originando delle vere e proprie profezie negative, il timore di essere rifiutata nelle relazioni, che spinge la persona a evitare occasioni di contatto, alimentando in questo modo una sfiducia nei confronti di se stessa e degli altri e negandosi la possibilità di correre il rischio di creare rapporti soddisfacenti.
La conseguenza principale è l’instaurarsi di ansia generalizzata, in cui non si riesce a raggiungere la realizzazione personale vivere un equilibrio fisico e psicologico.
Le monofobie si caratterizzano per una paura focalizzata su una particolare e specifica realtà, un oggetto oppure una situazione particolare. Tra le principali monofobie si possono elencare le seguenti forme di paura: degli animali, di volare, eritrofobia: arrossire in pubblico, di parlare in pubblico, dell’altezza, agorafobia e claustrofobia, del rifiuto sociale, delle malattie, del proprio aspetto (dismorfofobia), di farsela addosso, iperidrosi: sudorazione eccessiva, di impazzire, di fare cose strane.
Chi soffre di monofobie specifiche, cerca di porvi rimedio attraverso le seguenti modalità di azione, portando a non risolvere e ridurre la paura, mantenendola inalterata: socializzazione del problema: rendendo le altre persone partecipi della situazione di cui si ha paura, evitare l’esposizione di affrontare le situazioni specifiche di cui si ha paura, richiedere aiuto: se necessario per affrontare le situazioni la richiesta d’aiuto diventa necessaria.
Chi soffre di ipocondria ha paura di morire di una malattia.
La persona ha paura di avere una malattia e cerca di rilevare i sintomi per poi essere aiutato dal medico. La persona spesso che soffre di ipocondria è talmente stressata dal pensiero e dall’attesa della malattia che sviluppa dei veri e propri disturbi di tipo psicosomatico. Chi soffre di ipocondria ha paura di avere una malattia e tende a cercare continuamente sintomi, sviluppando disturbi psicosomatici. I tentativi di risolvere questa paura, come prestare troppa attenzione al proprio corpo, consultare medici, internet o amici, invece di migliorare la situazione, spesso la peggiorano e la mantengono viva.
Nella dismorfofobia, la paura e la costante preoccupazione per il proprio aspetto fisico generano uno stato di disagio e tensione. La percezione del corpo è distorta: ci si sente brutti, deformi e imperfetti, anche in assenza di reali difetti.
Chi ne soffre è convinto di avere un’anomalia fisica e mette in atto comportamenti riparativi – come evitare l’esposizione, cercare di mascherare il presunto difetto, parlarne ossessivamente o ricorrere a interventi estetici – che, invece di alleviare il disagio, contribuiscono a rafforzarlo.
Il disturbo post-traumatico da stress si caratterizza per forti sofferenze psicologiche in seguito ad un evento traumatico, catastrofico o violento. Tali eventi stressanti possono essere vissuti in prima persona come: conflitti militari, aggressioni (violenza sessuale, attacchi fisici, rapine), rapimenti o essere presi in ostaggio, attacchi terroristici e torture, disastri naturali; incidenti automobilistici, lutti.
Si può essere testimoni di esperienze traumatiche come incidenti automobilistici, rapine o aggressioni fisiche, guerre. Infine vi sono gli eventi vissuti da altri come ad esempio l’incidente di un membro della famiglia oppure venire a conoscenza della malattia di un figlio che possono provocare l’instaurarsi di un vero e proprio trauma.
Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è una condizione che può manifestarsi sia attraverso pensieri ricorrenti che con comportamenti ripetitivi. A volte capita a tutti di controllare più volte se le luci dell’auto siano spente o di seguire piccoli rituali prima di un evento importante. Tuttavia, nel DOC questi rituali diventano così invasivi da compromettere la vita quotidiana, rendendola un vero incubo.
Le azioni compulsive possono avere scopi diversi: riparare a qualcosa percepito come sbagliato, prevenire eventi temuti o propiziare ciò che si desidera. Anche se chi ne soffre riconosce l’assurdità dei propri gesti, non riesce a smettere, arrivando talvolta a coinvolgere anche familiari o persone vicine.