Psicologia in Falesia è il progetto pensato per accompagnare chi arrampica ad affrontare anche gli aspetti mentali ed emotivi legati all’esperienza verticale con maggiore consapevolezza. Ogni video offre spunti per vivere la falesia con più consapevolezza, equilibrio e libertà.

Quando l’arrampicata diventa controllo

L’arrampicata richiede precisione, tecnica e attenzione, ma a volte questi elementi possono trasformarsi in una forma di rigidità mentale. Alcuni climber iniziano a ripetere sempre gli stessi gesti, controllano in modo ossessivo ogni dettaglio o sentono di “dover fare” tutto in modo perfetto. Questi comportamenti possono sembrare funzionali, ma se diventano troppo rigidi, rischiano di togliere spazio al piacere e alla spontaneità, rendendo la pratica ansiogena.

La differenza tra cura e ossessione

Essere scrupolosi non è di per sé un problema. La cura per l’attrezzatura, l’attenzione alla sicurezza, il desiderio di migliorarsi: tutto questo è sano. Ma quando l’attenzione si trasforma in pensiero fisso, in paura di sbagliare o in rituali che limitano la libertà d’azione, allora è il momento di fermarsi e osservare. I comportamenti ossessivi in arrampicata possono essere un modo per gestire l’ansia o il bisogno di controllo. Riconoscerli è il primo passo per ritrovare equilibrio e benessere.

Riconoscere e gestire le rigidità mentali

Nel nuovo video di Psicologia in Falesia parliamo proprio di questo: come accorgersi di quando un comportamento apparentemente “utile” diventa limitante. E come iniziare a sviluppare una maggiore flessibilità mentale, imparando ad accettare l’incertezza come parte del gioco verticale.

Perché arrampicare, in fondo, è anche imparare a fidarsi, lasciare andare e accogliere l’imperfezione.

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