L’anoressia giovanile colpisce spesso in un momento delicato della crescita, quando il corpo cambia, l’identità si costruisce e il confronto con gli altri diventa sempre più centrale. In questa fase, il controllo del cibo può trasformarsi in un linguaggio silenzioso per esprimere disagio, bisogno di riconoscimento o paura di non essere all’altezza.
Il rifiuto del cibo non è solo un desiderio di magrezza, ma anche un tentativo di affermare la propria identità, di sentirsi forti, padroni di qualcosa in un periodo di vita in cui tutto sembra incerto. A volte, dietro la rigidità alimentare si nasconde il bisogno di essere visti, di rallentare il cambiamento, di mettere distanza da emozioni troppo intense.
Intervenire precocemente è fondamentale, perché l’anoressia può radicarsi rapidamente e diventare una modalità di funzionamento che rischia di isolare il giovane dalla famiglia, dagli amici e da sé stesso.