La dipendenza da Internet, Social e telefono non riguarda solo il tempo trascorso online, ma soprattutto il bisogno continuo di esserci, di controllare, di non “perdere nulla”. Scorrere il feed, ricevere notifiche, condividere contenuti può diventare un meccanismo automatico che offre sollievo momentaneo da noia, solitudine o insicurezza. Col tempo, però, la connessione costante può interferire con la vita reale: si riduce la capacità di attenzione, si fa fatica a stare nel presente e le relazioni “dal vivo” perdono intensità. La rete diventa una sorta di rifugio, ma anche una trappola, in cui l’identità rischia di costruirsi più sullo sguardo degli altri che su una reale consapevolezza di sé.