L’alcol, per molti, inizia come un facilitatore: scioglie le tensioni, alleggerisce i pensieri, aiuta a stare in mezzo agli altri senza sentirsi troppo esposti. Può diventare un rifugio silenzioso per chi fatica a tollerare il vuoto, la solitudine, il peso di certe emozioni. Nel consumatore abituale, questa funzione apparentemente innocua si trasforma in una dipendenza sottile, che si insinua nei gesti quotidiani e diventa abitudine, necessità, automatismo. Anche l’uso occasionale può nascondere una ricerca di sollievo che, nei momenti critici, si trasforma in un consumo eccessivo e fuori controllo, con ricadute fisiche, emotive e relazionali.