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Quattro ragioni per scegliere la Terapia Breve Strategica

8 Gennaio 2018

Affronteremo oggi alcuni aspetti determinanti nella scelta della Terapia Breve Strategica, considerando l’importanza del ruolo del “tempo”, concetto che ha subito un notevole cambiamento nel corso degli anni.

E’ ormai un fatto accertato che il tempo nel quale viviamo è caratterizzato da una frenesia figlia del progresso più spinto. Se paragoniamo il modo di rapportarsi delle persone nell’ambito dell’attività lavorativa, qualunque essa sia, rileviamo quanto grande sia la distanza tra i comportamenti tipici degli anni ’80 del secolo scorso e quelli di oggi. Gli impegni sono aumentati, noi stessi abbiamo inconsciamente alimentato questa tendenza cercando di riempire tutti gli spazi liberi della nostra giornata, fino ad arrivare all’assurdo di essere sempre di corsa ed in ritardo rispetto alla nostra agenda. Questa situazione produce inevitabilmente una forma di stress che in qualche caso può evolvere verso forme più o meno patologiche di ansia.

Anche nel modo di affrontare i nostri problemi ci facciamo quasi sempre guidare dal desiderio di risolvere le cose in tempi brevi, il più in fretta possibile. In molti casi questo desiderio è comprensibile, perché il nostro organismo ha bisogno di ritrovare in fretta e mantenere a lungo lo stato di salute e di benessere fisico e psicologico.pexels-photo-2

In questi ed in molti altri casi la Terapia Breve Strategica offre risposte concrete ed efficaci, sfruttando proprio quello che è diventato il simbolo dei nostri tempi: la brevità della terapia, la cui durata è normalmente prevista nell’arco di una dozzina di sedute, rispetto ad altre tecniche terapeutiche che possono durare mesi e anche anni. Questa sua caratteristica fortemente innovativa può sembrare a tutta prima poco credibile, ecco quindi la necessità di spiegare meglio quali sono i presupposti epistemologici e le ragioni per scegliere la Terapia Breve Strategica rispetto ad altre forme di trattamento dei disturbi psicologici.

Primo motivo: la durata della terapia

Come anticipato nella sua stessa definizione, la terapia ha nella brevità uno dei suoi elementi di pregio e di forza. La durata media del trattamento è prevista infatti tra le 10 e le 20 sedute, in funzione della complessità del problema in esame. La grande differenza con la tempistica di altre tecnichepexels-photo-745365terapeutiche dipende dall’approccio “strategico”, che ribalta le procedure consuete e pone come punto di partenza l’individuazione del “come” funziona il problema e non del “perché” esso esiste. Dal punto di vista del paziente una durata breve della terapia comporta vantaggi inestimabili in termini di qualità della propria vita. Essere in grado di affrontare e risolvere in tempi brevi un problema significa ritrovare l’autostima e la serenità nei rapporti con i propri cari e con il mondo circostante.

Secondo motivo: l’efficacia della terapia

L’efficacia della Terapia Breve Strategica tiene conto sia della soluzione del problema presentato dal paziente che della sua stabilità nel tempo, ossia del fatto che non si ripresenti più a distanza di tempo. Uno dei punti di forza della Terapia Breve Strategica sta nel fatto che lo strumento è in grado di pexels-photo-388898essere “adattato” di volta in volta alla individualità e alla personalità del paziente, caratteristica questa che rende la metodologia estremamente flessibile e ne aumenta enormemente le potenzialità di riuscita. Premesso quindi che non esiste metodologia in grado di risultare efficace sul 100% dei pazienti in esame, secondo i dati forniti in letteratura da G. Nardone relativi a 152 casi trattati, i risultati appaiono decisamente soddisfacenti, con una percentuale totale di esiti positivi del trattamento pari all’86%.

Terzo motivo: il rapporto Costi/Benefici

Si potrebbe anche definire: rapporto Qualità/Prezzo, nella misura in cui la qualità è rappresentata dai benefici ottenuti dal paziente. Come già accennato i benefici sono rappresentati dal vantaggio di una guarigione ottenuta in tempi molto ridotti, se paragonati a quelli di altre terapie a lungo termine. Per molto tempo il pensiero psicoterapeutico tradizionale è stato condizionato dall’idea che una terapia efficace è il risultato di un trattamento lungo e faticoso. I risultati statistici esposti dimostrano esattamente il contrario, ossia che è possibile ottenere esiti soddisfacenti ed efficaci con terapie a breve termine. Risulta quindi evidente che una guarigione definitiva ottenuta nel corso di un numero medio di sedute relativamente piccolo è indice di un elevato rapporto Costi/Benefici, caratteristico appunto della Terapia Breve Strategica.

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Quarto motivo: il rapporto tra il paziente ed il terapeuta

Il rapporto tra il paziente ed il proprio terapeuta è un rapporto estremamente delicato, qualsiasi sia il metodo terapeutico applicato. Il protocollo prevede una metodologia flessibile, centrata sul paziente, adattata alle sue esigenze e alla sua personalità, con il terapeuta nel ruolo di “guida”, capace di orientare sistematicamente l’intervento, modificandone se necessario la direzione fino ad ottenere la soluzione del problema e la guarigione. Il concetto principe è: Adattare il terapeuta e la cura al paziente e non il paziente alla cura e al terapeuta. L’obiettivo finale sarà quello di rompere il legame piuttosto tipico di dipendenza tra il paziente ed il suo terapeuta, ottenendo come risultato il ristabilimento definitivo del soggetto ed il recupero della individualità e della fiducia in se stesso.

Se vuoi avere maggiori informazioni sulla terapia breve strategica, oppure iniziare un percorso terapeutico, contattami al 340.41.90.915 oppure scrivimi una mail all’indirizzo: studio@guidodacutipsicologo.it.

 

Bibliografia:

G. Nardone “Paura, panico, fobie. La terapia in tempi brevi”, ed. Ponte alle Grazie, 1995.

 

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Tag: Stress, Terapia Breve Strategica

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